ANTIMICROBIAL STEWARDSHIP: PER UNA APPROPRIATA TERAPIA ANTIMICROBICA

L’utilizzo dei farmaci antimicrobici per il trattamento delle infezioni, nel corso degli anni, ha contribuito notevolmente a ridurre la mortalità dei pazienti affetti da sepsi e malattie infettive gravi. Tuttavia, una larga parte delle prescrizioni di tali farmaci risultano essere inappropriate o non necessarie, contribuendo a indurre e sostenere la diffusione dei microrganismi multifarmaco-resistenti, e riducendo le residue opzioni terapeutiche efficaci per il controllo delle infezioni difficili-da-trattare, in particolare quelle correlata all’assistenza, oltre ad esporre i pazienti al rischio di potenziali tossicità indesiderate. Tali fattori determinano un eccesso della letalità attesa oltre a un significativo incremento della spesa sanitari sia per costi diretti, legati all’impiego di farmaci sempre più costosi, che indiretti, per le prolungate degenze e l’eccesso di mortalità.

In questo scenario, è necessario un intervento complessivo che si articola su tre pilastri principali: 1) Sorveglianza e monitoraggio integrato dell’antibiotico-resistenza, dell’utilizzo di antibiotici, delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) e monitoraggio ambientale; 2) Prevenzione delle ICA in ambito ospedaliero e comunitario e delle malattie infettive e zoonosi; 3) Uso appropriato degli antibiotici sia in ambito umano che veterinario e corretta gestione e smaltimento degli antibiotici e dei materiali contaminati.

Relativamente al terzo pilastro, l’intervento di maggiore efficacia raccomandato dalle più autorevoli società scientifiche nazionali e internazionali, e considerato “essenziale” dal Ministero della Salute della Repubblica Italiana, nel Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR), è la messa in atto di programmi di Antimicrobial Stewardship (AS) “in tutti gli ambiti assistenziali”.

L’AS, quale “insieme di interventi coordinati che mirano a promuovere e guidare l'uso ottimale degli antibiotici, inclusi la scelta del farmaco, il suo dosaggio, la sua via di somministrazione e la durata della somministrazione” permette di ottenere una gestione responsabile della terapia antimicrobica riducendo la tossicità correlata ai farmaci, i costi sanitari e la selezione di ceppi resistenti agli antibiotici e garantendo un trattamento efficace e quindi un migliore outcome per i pazienti.

Le sfide poste dallo spostamento incrementale delle attività sanitarie dall’Ospedale alla Comunità/Territorio, unite alle strutturali limitate risorse economiche, rendono gli specialisti infettivologi, insieme ai Farmacisti e ai Microbiologi, pilastri indispensabili per l’adozione di adeguate politiche di Antimicrobial Stewardship.

L’evento congressuale che ci si propone di organizzare quale centro di riferimento per l’ Antimicrobial Stewardship nell’area della Azienda USL Toscana Centro (azienda sanitaria con oltre 14.000 dipendenti, 13 ospedali, e 220 strutture territoriali, cui fa riferimento una popolazione di 1.500.000 abitanti), si pone l’obiettivo di offrire un aggiornamento puntuale e completo sullo stato dell’arte nel trattamento delle difficult-to-treat infections, in una visione multidisciplinare, aperta al mondo territoriale, alla medicina interna e alla geriatria, sempre di più coinvolte nelle scelta di una appropriata terapia antimicrobica.